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INFORMATICA DI BASE |
Per
un po' torniamo a scuola. Dobbiamo svolgere una ricerca sull’inquinamento. Il
mezzo tradizionale di cui disponiamo è l'enciclopedia. Forza, su, al lavoro.
Prendiamo l'indice generale e cerchiamo la voce di nostro interesse. Trovato?
Molto bene. Adesso consultiamo tutti i volumi che ci sono stati segnalati e
procediamo nel nostro compito. Un attimo solo ... eccoci qua, l’inquinamento!
Se l'opera a disposizione non è proprio antica, dovrebbero esserci diverse
pagine in materia, corredate da tabelle, grafici e, soprattutto, fotografie.
Perché? Semplicemente perché l’utilizzo di immagini a supporto del testo
costituisce un potente strumento per migliorare la presentazione degli
argomenti, per stimolare la curiosità del lettore ed agevolarne
l'apprendimento.
Ogni tanto saranno
riportati dei riferimenti che ci invitano a consultare altre voci
dell'enciclopedia, per approfondire la materia. Per esempio, parlando, dei
rifiuti cittadini, potrebbe esserci un collegamento al riciclaggio. Allora ci
tocca prendere un secondo volume, alle pagine indicate, e procedere nella
lettura.
Insomma il compito si
presenta piuttosto laborioso, soprattutto se desideriamo ottenere un risultato
di qualità. Se poi vogliamo fare veramente colpo, potrebbe essere un’idea un
sopralluogo in una discarica abusiva. Qualche foto, magari una video-ripresa
sarebbe l’ideale. Tutto per rendere la sintesi finale degna di esser chiamata
ricerca.
Bisogna dunque armarsi di
buona volontà e tanta pazienza. Ma che ne direste se tutto ciò potesse essere
fatto comodamente da casa. Fantascienza? No, multimedialità! Ossia l'utilizzo
integrato di più mezzi di comunicazione.
Oggi questo è possibile
grazie al notevole sviluppo raggiunto nel campo dei personal computer. Velocità
e capacità di immagazzinamento sono requisiti indispensabili per renderla alla
portata di tutti e adesso si può!
Per meglio comprendere,
supponiamo di avere a disposizione un computer ed una, enciclopedia multimediale
(ne esistono già diverse in commercio). Vogliamo ripetere la ricerca? E’
veramente questione di attimi. Digitando l'argomento inquinamento, verranno
riportate tutte le voci corrispondenti, e con il semplice clic di un mouse sarà
possibile accedere a delle pagine strutturate secondo criteri ipertestuali.
Fermiamoci un attimo. Un ipertesto è un insieme di testi collegati tra di loro
mediante parole chiave. In pratica, alcuni termini si presentano evidenziati per
indicare che posizionando il puntatore del mouse su di essi e premendo un tasto,
sarà possibile passare ad altre informazioni, secondo lo stesso principio dei
riferimenti in un testo tradizionale, ma con il vantaggio che tutto avviene in
pochi attimi. Il risultato pratico? Niente più consultazioni di voluminosi
tomi!
Ma un ipertesto è una
miniera di risorse. Non c'è solo scrittura, ma anche fotografie, spezzoni di
filmati, integrazioni sonore tutto alla portata di un clic.
La multimedialità oggi
arriva a coinvolgere non solo l'udito e la vista dell'utente, ma anche il tatto
(per l'olfatto ci si sta attrezzando!). Basta utilizzare un Touch
Screen (letteralmente, schermo
a tocco).Si tratta di una tecnologia che si sta diffondendo rapidamente e
che trova al momento principale applicazione nella realizzazione di supporti
informativi ma che è, disponibile anche per alcuni monitor. Nelle stazioni,
nelle banche, negli uffici degli enti del turismo, grazie ad essi è possibile
ricevere tante preziose notizie, è il caso di dirlo, grazie ad un tocco.
In pratica, invece di
utilizzare un mouse per il puntamento, si possono, utilizzare direttamente le
mani. E ciò rende l’impiego del software molto più intuitivo ed immediato.
La multimedialità sta
rivoluzionando il mondo delle informazioni. Anche Internet rientra in essa. I
modem e la “madre di tutte le reti", permettono di giungere in qualsiasi
angolo del pianeta dove ci sia un altro PC equipaggiato allo stesso modo. Chissà
che proprio questo tanto discusso mezzo non sia lo strumento per permettere agli
esseri umani di conoscersi meglio e superare tutte quelle
barriere che impediscono una convivenza pacifica.
UN
COMPUTER CHE FA DI TUTTO.
A
questo punto sorge spontaneo chiedersi di cosa, debba essere provvisto un PC per
poter accedere alla meraviglie del mondo multimediale. L’aspetto più
interessante è che un qualsiasi utente, provvisto di hardware e software
opportuni, è in grado di fare le sue produzioni multimediali, praticamente
senza alcun limite se non quello della propria fantasia!
Cominciamo
quindi dalla macchina.
Come
sempre saranno le vostre tasche a portarvi verso la scelta migliore, visto che
migliore equivale a costoso. Non commettete mai l’errore di valutare
l’acquisto di un computer come un investimento, infatti tale strumento è
soggetto a continue evoluzioni e dopo pochi giorni, scoprireste che
avreste potuto acquistarlo a metà prezzo perché nel frattempo ne è
uscito un nuovo modello ed il vostro appartiene già al “vecchio”.
Ora,
chi possiede un computer che soddisfa queste caratteristiche si sentirà
tranquillo; chi ha intenzione di acquistarlo nuovo non ha problemi, perché
ormai i prodotti in commercio hanno caratteristiche ben oltre quelle indicate;
chi ne ha a disposizione uno non proprio idoneo, deve informarsi sulla
possibilità dell'espansione e se ne vale la pena.
Di
tutti i componenti citati l'unico del quale non si è trattato ancora è la
scheda audio, corredata da casse e microfono. Ogni PC è provvisto di un
altoparlante che però più che suoni emette rumori. Installate una scheda audio
e sentirete che musica!
Grazie
ad essa è possibile riprodurre suoni registrati in opportuni file, magari di
giochi o di particolari software, ascoltare i CD musicali, registrare con
l'ausilio del microfono, la propria voce, delle note, collegare strumenti MIDI
(Musical Instrument Digital Interface) compatibili, come tastiere, chitarre,
batterie elettroniche, miscelare segnali diversi e creare effetti a volontà.
Non pensate sia sufficiente?
SUONI
E MUSICA: CAPIRNE DI PIU’ !
Una
scheda audio presenta in genere tre porte di comunicazione: per il microfono,
per le casse, per gli
strumenti MIDI. Talvolta esiste anche una interfaccia per il collegamento
diretto dei CD ROM.
Tra
l’insieme dei vari componenti elettronici spiccano per importanza
l'amplificatore di segnale, sull'uscita delle casse, ed il sintetizzatore per la
riproduzioni dei vari strumenti musicali.
Semplicemente
il computer utilizza la campionatura, cioè ogni secondo misura un certo numero
di volte (circa 11.000 per le schede audio più economiche, pari a 11 kHz)
l'ampiezza del segnale elettrico, a sua volta collegata a quella del suono. Più
il valore e elevato (22 kHz, 44 kHz), più le informazioni saranno precise e
dettagliate, permettendo una ricostruzione perfetta dell'onda sonora
in fase di ascolto. Qui entra, in gioco l'altro parametro: il numero di
bit a disposizione per la memorizzazione. Sappiamo,
che con 4 bit si possono identificare 16 valori numerici distinti (2 alla 4 =
16, decisamente pochini), ma già con 8 bit si arriva a 256 e con 16 bit a
65.536. Confusi? Non temete, un po' di pazienza e le idee saranno più, chiare.
Facciamo
un altro esempio. Una sarta deve misurare una stoffa, ma purtroppo dispone di
un'asta della lunghezza di un metro senza tacche intermedie, cioè senza
decimetri, centimetri e millimetri. Questo significa che può leggere due soli
valori con precisione: zero ed uno (si tratta di un metro ad un solo bit). La
sarta avrebbe grossi problemi a lavorare dato che non è in grado di tagliare,
un pezzo di mezzo metro, perché non e in grado di misurarlo con accuratezza. Le
sue possibilità sono: o non tagliare, o tagliare un metro di stoffa. Ma se
sull'asta sono presenti nove tacche (una ogni dieci centimetri), può essere
molto più precisa, perché può apprezzare ben undici valori differenti (0, 10,
20,«., 90, 100 cm). Dal punto di vista del computer, occorrono almeno 4 bit,
dato che con tre si hanno solo otto numeri distinti (2³ = 8). Ma non ci siamo
ancora. La sarta dice che ha bisogno di misure più dettagliate: sull'asta
occorrono altri segmenti, diciamo uno ogni centimetro. Adesso, si incomincia a
ragionare. Con un tal strumento sono ben 101 i valori distinti (0, 1,2,…,98,
99, 100 cm). Ma per il computer quanti bit ci vorrebbero? Almeno sette, dato che
2 alla 7 = 64. E se vogliamo leggere anche i millimetri? Dieci bit garantiscono
la rappresentazione di 1024 numeri diversi.
La
scheda audio fa esattamente come la sarta. Se dispone di un solo bit, sarà
molto imprecisa, dato che leggerà tutti i valori inferiori a 50 cm come zero e
tutti quelli superiori come uno. Se dispone di 4 bit, sarà in grado di
distinguere i decimetri, ma non i centimetri. Con 7 bit i centimetri, ma non i
millimetri, e così via.
Con
il termine multimedia
ci si riferisce a tutto ciò che ha a che fare con l’audio ed il video.La
novità più attesa è il sistema DVD (Digital Video Disk), destinato a
soppiantare nel giro di un paio di anni il tradizionale CD e le tradizionali
video cassette. E' un supporto ottico simile ad un normale compact disc, ma
capace di contenere fino a 17 Gbyte di dati digitali (tutto un film per
esempio), quindi anche audio e video in formato MPEG2 (uno standard per la
compressione dei dati definito dal comitato (Motion
Picture Expert Group).
Attenti
alle sigle...
Lettore
DVD: Ci
sono in commercio modelli interni per PC che possono leggere sia i supporti
DVD ROM (audio/video e software), sia i normali CD ROM e CD R. In alternativa ci
sono anche quelli esterni, da usare come veri e propri videoregistratori
(audio/video), che vanno collegati direttamente al televisore; questi, però,
non sono adatti come drive per PC, cioè per leggere software.
CD
ROM 24X:
Leggono i dati con una velocità 24
volte superiore rispetto a quella dei primi lettori. Cercare un modello che sia
in grado di leggere le tracce audio ed i supporti masterizzati (CD R).
MPEG2
e Dolby Digital:
Si tratta di una scheda necessaria per decodificare i filmati MPEG2 e
l'audio Dolby Digital contenuti nei DVD.
Audio
Wavetable:
I campioni sonori degli strumenti
reali conservati nella memoria wavetable (tabella d'onda) della scheda audio
(rendono più realistici gli effetti speciali ed i file musicali).
Tecnologia
WaveGuide:
La musica è ancora più realistica quando i suoni vengono generati con la
sintesi WaveGuide: i suoni strumentali vengono ricreati sulla base delle
caratteristiche fisiche degli strumenti reali, descritti matematicamente nella
memoria della scheda audio.
Scheda
audio PCI:
La tendenza più recente è quella di
utilizzare la tecnologia PCI anche per le schede sonore al posto della
tradizionale interfaccia ISA. Ciò permetterà di gestire simultaneamente un
maggior numero di flussi musicali e spingerà i produttori di schede madri ad
abbandonare progressivamente l'architettura ISA (già limitata a due o tre
slot).
L'unico
suono che i primi Personal Computer
sapevano emettere fino a qualche anno fa era un flebile e caratteristico
“beep". Nulla a che vedere con ciò che consentono le odierne
schede audio la cui qualità sonora è ormai vicina a quella delle
apparecchiature da studio di registrazione.
Una
scheda audio dispone di due circuiti fondamentali per generare i suoni: il primo
è un convertitore DA (digitale/analogico) che permette di riprodurre
registrazioni digitali (per esempio i file di tipo Wave); il secondo è un
sintetizzatore, un vero e proprio strumento musicale che può emettere molte
note in contemporanea, e viene in genere pilotato per mezzo di file comandi (lo
standard in questo caso è il MIDI,
che viene usato da tutti gli strumenti elettronici).
La
maggior parte delle schede incorpora anche un circuito di registrazione
(convertitore AD, analogico/digitale) e un mixer che permette di mescolare i
suoni prodotti dalle varie sorgenti audio. Le schede più sofisticate, poi, al
posto del sintetizzatore convenzionale ne usano uno funzionante con la
tecnologia Wave table; in pratica,
questo circuito dispone di una memoria con preimpostate le registrazioni dei
suoni di veri strumenti musicali; così, quando vogliamo un suono di pianoforte
non sarà una simulazione elettronica, ma si tratterà della riproduzione dei
suono di un vero pianoforte, registrato e digitalizzato nelle migliori
condizioni possibili.
Dal
punto di vista qualitativo, ormai tutte le schede rispettano i parametri minimi
della qualità del suono CD, ovvero suono stereo e lavorano con una frequenza di
44 kHz (è la frequenza dei CD audio).
Le
differenze fra i vari modelli riguardano la rumorosità, che deve essere la più
bassa possibile; il numero di voci del sintetizzatore, cioè il numero di note
che possono essere riprodotte contemporaneamente (se volete fare musica 16 voci
sono pochine, 32 vanno bene, 64 è l'ideale); la memoria RAM dedicata ai
campioni di suoni (per suonare seriamente si va da 4 Mbyte in su); il numero
d'ingressi audio (ci devono essere almeno un ingresso microfono ed uno di linea
stereo; se poi c'è anche I'ingresso per l'audio dal CD ROM interno è meglio).
Alcune
schede offrono audio 3D (per i giochi), o l'uscita audio digitale standard da
studio. Fra schede con caratteristiche simili, la vera differenza spesso la fa
il software.
Vengono
forniti solitamente i driver per Windows 95 e 3.1 (irrinunciabili), un pannello
di controllo che simula un impianto stereo a video ed un sequenze,
ovvero un programma di registrazione multifaccia in standard MIDI.