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INFORMATICA DI BASE |
Sono
definiti in questo modo tutti i dispositivi destinati a memorizzare in modo
permanente (come in un archivio) i dati e le applicazioni. MByte (megabyte,
milioni di byte o numero registrabile di caratteri) o GByte (miliardi di byte).
Altre memoria di massa removibili (asportabili) hanno capacità maggiori in base
alla tecnologia utilizzata: il CD ROM da 650 MByte può solo essere letto,
mentre, il CD R permette anche di
essere scritto, ma solo una volta. Esistono anche CD su cui si può scrivere e
cancellare più volte, detti CD RW (dall'inglese rewritable, riscrivibile). La
velocità dei primi CD era di 150 KByte al secondo; i nuovi modelli utilizzano
velocità superiori, definite come multipli rispetto a quella originale (un CD
ROM 10x è dieci volte più veloce dell'unità base, cioè 1.500 Kbyte al secondo).
Tutte
le memorie di massa vengono gestite da un componente detto controller, che può
essere di tipo EIDE o SCSI (si
pronuncia scasi): il primo è integrato nelle schede madri e può gestire fino a
quattro unità tra dischi fissi e CD ROM; il secondo può controllare fino a 7 o
15 unità di diverso tipo, tra cui scanner e stampanti.
Attenti
alle sigle...
Drive
rimovibili lomega Zip:
La buona diffusione e la semplice trasportabiIità
di questa unità da 100 Mbyte permettono di condividere facilmente con
altri i propri dischi Zip oppure di portare con se l’intero drive. Economico e
facile da usare è disponibile in versione EIDE, SCSI e su porta parallela, sia
interno che trasportabile.
SyQuest
EZFIyer:
Unità esterna con cartucce da 230 Mbyte con tecnologia Winchester (simile ad un
disco fisso). Migliori le prestazioni e maggiori le capacità rispetto allo Zip
di lomega, anche se non gode della sua stessa diffusione.
lomega
jaz:
Un vero e proprio disco fisso trasportabile con ottime prestazioni e capacità
(un Gbyte); ottimo per trasportare file e intere applicazioni, ma anche come
supporto per programmi ed interi sistemi operativi.
SyQuest
Syjet:
Un altro hard disk rimovibile, ancora più veloce e capiente (1,5 Gbyte). Ideale
sia per trasportare file di grosse dimensioni, sia per contenere sistemi
operativi e programmi.
Magneto-Ottici
da 3,5 pollici:
La capacità di 230 Mbyte è adatta per i file di grandi dimensioni come i
filmati digitali. Non troppo brillanti le prestazioni, ma la sicurezza dei dati
è ottima; alcuni modelli sono trasportabili. Esistono versioni EIDE e SCSI.
Magneto-Ottici
da 5,25 pollici ideali per la
conservazione a lungo termine di grosse quantità di dati. Lo standard prevede
una capacità massima di 2,6 Gbyte (1,3 Gbyte su ogni faccia del supporto),
mentre la versione di Pinnacle Micro (di proprietà Apex), raggiunge i 4,6 Gbyte
(2,3 Gbyte per faccia).
PD/CD:
Unità che permette di scrivere su supporti di tipo phase-change (650 Mbyte) e
di leggere i normali CD ROM. Ideale per il backup (salvataggi) di intere
partizioni del disco fisso o per applicazioni grafiche.
Compact
disc registrabili:
Comunemente detti "masterizzatori"
permettono di scrivere fino a 650 Mbyte di dati ,su appositi compact disc
(detti "gold"). I modelli più recenti: CD-R (Recordable, cioè
scrivibile) e CD-RW (ReWritable, cioè riscrivibile) che consentono anche di
cancellare e riscrivere più volte sullo stesso supporto.
Unità
a nastro:
Disponibili con capacità da 800 Mbyte a 8 Gbyte, sono utilizzate per il backup
dei dati sia su PC sia in rete. Sono molto lente ma altrettanto economiche;
ideali per il salvataggio periodico dei dati.
Floppy
LS 120:
Rappresentano un'alternativa al tradizionale floppy; questo drive legge i
normali dischetti da 1,44 Mbyte, ma anche i nuovi supporti da 120 Mbyte.
Purtroppo conserva la scarsa velocità del floppy classico, quindi è da
considerare come seconda scelta rispetto al più veloce Zip.
A
cosa servono le memorie di massa
Numeri
di telefono, appuntamenti, scadenze delle bollette, sono le cose che
giornalmente siamo chiamati a ricordare. Talvolta veramente
troppe. Ma, grazie alla grande facoltà che l’uomo
ha
di leggere e scrivere, si è trovato un giusto, rimedio al problema: l'agenda.
La cosa curiosa è che gli stessi computer che ci appaiono come mostri di
memoria, capaci di elaboratissimi calcoli in pochi secondi,
di indicarci, il giorno della settimana in cui cadrà nel 2336 il 15 febbraio
(di dirvi quanti figli avrete questo
no, per fortuna!) quando vengono spenti si comportano come un bambino piccino
piccino che non ricorda nulla di ciò che è accaduto poc'anzi. Il fatto è che
la memoria RAM è ad uso temporaneo ed è attiva solo quando c'è corrente
elettrica. Pertanto, anche il più veloce dei calcolatori elettronici ha bisogno
di un blocnotes, dove poter riporre tutte le informazioni che vengono di volta
in volta elaborate.
In
gergo questo blocnotes si chiama memoria
di massa.
La
tecnologia ha permesso un notevole sviluppo di questi mezzi, che si sono evoluti
dalle bobine a nastro (in taluni casi ancora oggi utilizzate) ai CD ROM, passando per i floppy
disk e i dischi fissi (Hard-disk).
La
loro caratteristica primaria è di
essere supporti permanenti, sono cioè in grado di custodire le informazioni
anche a computer spento. Una specie
di cassettiera o di classificatore dove riporre tutto ciò che può servirci.
Prima
di procedere alla descrizione di questi "contenitori" magnetici,
occorre fare una breve parentesi che servirà anche per argomentazioni
successive, su come il computer parla, gestisce
i dati, e quindi li memorizza.
Alla
base della nostra lingua ci sono le lettere dell'alfabeto, con 26 simboli
differenti. Il fondamento della comunicazione informatica è il bit, che può
assumere due valori differenti: 0 ed 1.
Questo perché la linea di un circuito può essere attiva (ON, cui corrisponde
l’uno), o meno (OFF, cui corrisponde lo zero) a seconda se la corrente circola
o meno in esso. Ogni parola è espressa come sequenza di bit. Otto bit formano il byte,
l’unità di misura che esprime la capacità
di contenere informazioni. A tal
proposito, considerato che mille metri formano un chilometro
(Km), mille bytes formano un chilobyte (Kbyte). Applicando gli stessi
suffissi delle altre unità di misura, si ha che un milione di
bytes è, un Megabyte (Mbyte o Mb), ed un miliardo di bytes corrisponde
ad un Gigabyte (Gb).
I
primi floppy disk avevano una dimensione standard di cinque pollici ed un
quarto, e potevano contenere fino a 360.000 bytes. Esternamente si presentano
come dei grossi quadratoni neri, al cui interno è contenuto un disco
flessibile.
Successivamente,
ne furono prodotti altri, con lo stesso formato, ma con una capacità doppia.
Gli
anni novanta hanno poi dettato l'avvento di nuovi dischetti da tre pollici e
mezzo (mini disk)
che oggi utilizziamo in maniera diffusa, si presentano più capienti
(fino a 1.44 Mb), grazie all'involucro esterno rigido sono più robusti ed
affidabili dei precedenti.
Inizialmente,
quando non c'erano ancora i dischi interni (hard
disk), i PC erano dotati soltanto di due unità floppy esterne (drive):
in una veniva alloggiato il dischetto per l’avvio e la gestione (sistema
operativo), e nell'altro quello con i programmi di utilizzo.
Ve
ne sono diversi tipi, ciascuno caratterizzato da una certa densità (la densità
indica la capacità di incidere più o meno informazioni nella stessa superficie
di disco):
floppy disk a densità
doppia (DD: double density), hanno una capacità di 720K, e presentano un
piccolo foro richiudibile posto nella parte inferiore sinistra;
floppy disk a densità
alta (HD: high density), hanno una capacità di 1,44MB e sono riconoscibili,
rispetto a quelli DD, da un foro in più nella parte inferiore destra e
dalle lettere HD incise nella parte superiore;
floppy disk a densità
extra (ED: extra density), dalla capacità di 2,88MB: sono esteriormente del
tutto simili a quelli HD, con l'unica differenza di avere la scritta ED.
A
questo punto, chiariamo il significato dei fori presenti nella parte inferiore
dei dischi: quello richiudibile da una finestrella scorrevole, presente in tutti
i tipi di disco, ha una funzione di protezione del contenuto del floppy disk:
quando la finestrella è aperta, la protezione è attivata e sul disco non vi si
può scrivere, ma soltanto leggere i dati; se il foro è chiuso possiamo sia
leggere i dati che modificarli, inserire nuovi dati, ecc. In generale si
consiglia di attivare la protezione per quei dischi che contengono informazioni
importanti che non si può rischiare di perdere accidentalmente, come per
esempio le copie di sicurezza di file che si desidera conservare.
L'altro
foro, presente solo nei floppy HD e ED, ha la funzione di permettere
all'elaboratore di distinguere i floppy disk da 720K da quelli di 1,44MB di
2,88MB attraverso un sensore ottico.
Le
crescenti esigenze del mercato ed il miglioramento dei prodotti che richiedevano
sempre maggior spazio hanno consentito la diffusione degli hard disk (detti
anche dischi fissi o dischi rigidi).
Sebbene
svolgano entrambi la funzione di memorizzare le informazioni permanentemente,
attendono a due finalità
differenti; gli hard disk sono interni al computer e vengono utilizzati per
contenere il sistema operativo e tutti i programmi, di frequente utilizzo
(editor di testi e data base, fogli
elettronici, contabilità, gestione magazzino, fax, Internet e così via), che
essendo diventati nella maggioranza dei casi molto ingombranti, non sarebbero
contenuti in un solo dischetto. I floppy e mini disk invece, permettono
l'accesso al computer dall'esterno e sono trasportabili: una specie di
raccoglitore dal peso di pochi grammi, in cui mettere i file che utilizziamo sia
a casa che in ufficio.
Il
funzionamento è identico per i due supporti: il disco ruota mentre una testina
si può spostarsi lungo il suo diametro, procedendo alla lettura o alla
scrittura. Il principio ricorda
quello degli LP audio (33 giri) con la differenza che i solchi da leggere sono
magnetici anziché fisici. Infatti, sia gli hard
disk che i floppy richiedono
una operazione preliminare chiamata formattazione, con la quale si opera una
suddivisione magnetica in tracce e settori, che il computer utilizzerà per
sapere dove registrare o recuperare
informazioni.
Due
parametri caratteristici degli hard
disk sono la capienza e la velocità di accesso ai dati. Nei primi anni novanta
chi acquistava un disco fisso da 100 Mbytes poteva vantarsi di possedere un vero
e proprio gioiello tecnologico; oggi, non sarebbe nemmeno in grado di accendere
la macchina perché gli attuali sistemi operativi richiedono capacità ben
superiori, infatti oggi già sono
introvabili (perché troppo “antichi”), gli hard disk da 2 o 3 Gbytes. In
effetti lo sviluppo del settore multimediale, di cui parleremo in altro
capitolo, ha richiesto requisiti sempre più elevati per le memorie di massa, ed
il successo che ha riscontrato, è legato anche allo sviluppo dei CD ROM.
La
velocità, di accesso ai dati, indica
il tempo che il PC impiega a leggere
e scrivere sul disco. Si misura, in millesimi di secondo (ms). Più il valore è
basso più il computer è rapido. Mediamente 15 ms costituiscono un buon
compromesso tra velocità e costo.
Talvolta,
si può avere l'esigenza di avere
due hard disk. La maggior parte dei computer recenti hanno la possibilità di
collegarne direttamente al primo, un secondo, con allacciamenti a cascata. Ma se
il modello è, diciamo così, di altri tempi, o se, già sono installate altre
periferiche, (ad esempio un drive per i floppy da 5 pollici ed un quarto),
potrebbe mancare lo spazio fisico per realizzare l'espansione
in tale circostanza si ricorre ad un hard disk esterno. Ce ne sono di
quelli che si collegano direttamente ad una porta (parallela), suI retro del PC,
e quelli che richiedono un'interfaccia SCSI
(Small Computer System Interface). I primi
sono più lenti ma di semplice
installazione. I secondi più veloci, ma hanno un costo maggiore.
Ide, Eide, Scsi
Gli
hard disk non si differenziano soltanto per le dimensioni di memoria, anche se
questa è la caratteristica più conosciuta. Quando si decide di inserire nel
computer un secondo disco rigido o si vuole sostituire il principale con un
modello più capiente, bisogna prendere in considerazione anche altri fattori,
come il tipo di disco, il tempo di accesso ed il transfer rate.
Per
quanto riguarda il primo aspetto, i modelli più comuni sono tre: Ide, Eide (o
Ata) e Scsi.
Il
primo è il più vecchio e non supera, come capacità, i 500 Mbyte. E’ stato
recentemente sostituito dallo standard Eide che consente maggiori capacità (è
possibile arrivare fino a 8
gigabyte), più velocità nel trasferimento dei dati e prevede un controller (la
centralina di comando) capace di gestire fino a quattro periferiche interne.
Unico svantaggio è l'impossibilità di
collegamento ad accessori esterni.
L'alternativa
agli hard disk Eide sono gli Scsi, adottati inizialmente dai Macintosh ma adesso
frequenti anche nei personal computer a standard IBM. Questi tipi di hard disk
offrono in assoluto le prestazioni migliori. Specialmente nella versione wide
Scsi. Più veloci: raggiungono la rotazione di 7.200 giri e possono superare i
10 Gbyte con una velocità di dialogo con il microprocessore della macchina che
può giungere fino ad 80 Mbyte al secondo.
Naturalmente
è più caro rispetto alle altre versioni e richiede un controller altrettanto
costoso, ma presentano l'innegabile vantaggio di poter essere collegati anche
dall'esterno, senza dover smontare la macchina.
Tra
i dati che caratterizzano un hard
disk il tempo di accesso è tra i
più importanti. Questo valore rappresenta il tempo necessario alla macchina per
ritrovare un dato registrato. Si misura in millisecondi
ed è proporzionale alla velocità meccanica
del disco rigido (i modelli più recenti vanno dai 5.400 ai 7.200 giri).
Un
valore di 12 millisecondi è da considerarsi buono, i migliori raggiungono gli 8
millisecondi.
L'ultimo
aspetto da tenere in considerazione è il transfer rate, ovvero il tempo
necessario per copiare una certa quantità di dati da o verso l'hard disk. Si
misura in megabyte al secondo ed il suo valore non deve essere inferiore a 10
Mbyte
di
massa removibili. Sono così chiamate tutte le unità di memoria nelle quali il
disco può essere estratto dalla meccanica di lettura/scrittura. Le unità
removibili che si stanno affermando utilizzano tre diverse tecnologie di
registrazione: magnetica,
magneto-ottica e ottica.
Unità
magnetiche
A
questa categoria appartengono tutte le unità che utilizzano un disco ricoperto
da materiali magnetici (ossidi di ferro e simili) e registrano i dati su tracce
concentriche tramite una testina concettualmente simile a quella di un
registratore audio. Nella fascia bassa di capacità (quella fino a 200 Mbyte)
l'unità che sta avendo il maggior successo è lo zip di Iomega,
che appare avviato a diventare il floppy disk del 2000. I dischi contengono
circa 100 Mbyte di dati; e le prestazioni sono molto migliori di quelle dei
floppy, anche se inferiori a quelle degli hard disk.
Lo
Zip viene già montato di serie sulle macchine Apple di fascia alta e molti
produttori, lo danno
come
optional.
Un
possibile concorrente è il drive tipo LS 120, sviluppato da 3M,
National ed altri partner. Quest'unità
legge e scrive i vecchi floppy ed in più utilizza i nuovi floppy da 120 Mbyte.
Qualche
produttore lo offre già come optional sui suoi computer.
Salendo
di capacità (nella classe 500 Mbyte /
2 Gbyte) troviamo tre contendenti: il più anziano e conosciuto è il jaz
di Iomega, con cartucce da 1 Gbyte; vi sono poi il Syjet di Syquest con cartucce
da 750 Mbyte compatibile con lo
standard MCD e le cartucce Syquest da 270 Mbyte molto utilizzate dai
professionisti della grafica.
Le
unità magneto-ottiche utilizzano particolari cartucce che vengono lette e
scritte grazie all'azione combinata di un campo magnetico e di, un raggio laser.
Tipicamente, il laser serve a riscaldare un punto sulla superficie del disco
fino ad una temperatura specifica, raggiunta Ia quale applicando un campo
magnetico si registra il dato.
I
vantaggi rispetto alla tecnologia magnetica pura, sono una maggiore densità di
registrazione (più dati a parità di superficie) ed una maggiore resistenza dei
dati ai campi magnetici esterni. Lo svantaggio, invece è un maggior costo
d'acquisto della meccanica del drive.
Fortunatamente,
se la meccanica costa di più, le cartucce costano molto meno, per cui, se avete
intenzione di rifornirvi di una buona scorta di cartucce, il magneto-ottico è
vantaggioso. Sul fronte delle prestazioni i magneto-ottici sono svantaggiati dal
fatto che sono piuttosto lenti in scrittura, mentre, in lettura sono
paragonabili a quelli magnetici. Esistono in diverse capacità e misure (3,5
e 5,25 pollici). I drive da 3,5
pollici, i più diffusi, usano
cartucce da 128, 230 o 640 Mbyte, a seconda del tipo. I dischi da 5,25
pollici arrivano a capacità di 2,6 Gbyte.
Le
memorie di massa ottiche, sono
quelle che sfruttano la luce dei laser per leggere e scrivere i dati su appositi
dischi trattati con materiali detti "terre rare". L’unità
universalmente più popolare è il CD-ROM, apparecchio a sola lettura il cui
esemplare più recente può leggere i dischi da 640 Mbyte ad una velocità 32
volte maggiore di quella standard (150 Kbyte al secondo).
Di
recente uscita, il CD-R, detto in gergo “masterizzatore", che permette di
incidere i CD-ROM con una capacità di 640 Mbyte e con un costo dei dischetti
sotto le 10 mila lire e la presenza quasi universale di lettori, il CD-ROM
rappresenta il media Ideale per chi debba archiviare grosse quantità di dati o
distribuirle ad altri. Oggi le macchine più diffuse sono le 2x4, ovvero quelle
che scrivono a 2 volte la velocità standard e leggono fino a 4 volte. Tutti i
produttori le stanno sostituendo con le 2X6 e già sono in commercio le 4x8
(scrittura 4x lettura 8x).
Visto
il prezzo contenuto, il masterizzatore è oggi un’ottima periferica. Il suo
unico difetto è rappresentato, dal fatto che ogni disco può essere inciso una
sola volta perché non è cancellabile. Ma è già in commercio il CD-RW, Cd
riscrivibile fino ad un migliaio di volte. Il prezzo più elevato
ne limita al momento una larga diffusione ma, tempo qualche mese e, ne
siamo certi, anch'esso giungerà a prezzi più abbordabili per gli utenti medi.
I DVD sono dischi apparentemente simili ai CD ROM, ma con
capacità enormemente più elevata: 4,7 Gbyte nella versione meno capace (come
dire 7 CD pieni) e quasi 20 Gbyte usando dischi a doppio strato e doppia faccia.
La meccanica dei DVD legge anche i CD ROM per cui è possibile leggere tutti i
formati di dischi ottici da 12 cm con una sola unità.
IL
DVD è stato creato appositamente per il mercato consumer
e può contenere su una sola facciata un film di oltre due ore in alta qualità,
con colonna sonora stereo Dolby a 6 canali e con diversi canali di
sottotitoli. Tra l'altro, proprio questa sua destinazione al consumer ha
ritardato di mesi il suo ingresso sul mercato in attesa che le case
cinematografiche ed i produttori di player, si accordassero sui sistemi di
protezione anticopia. In uscita vi è anche la versione "scrivente" il
DVD-RAM che in futuro sostituirà nelle case l'ormai antiquato videoregistratore
(attualmente ha costi troppo sostenuti ed è quindi indicato solo per uso
professionale).