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INFORMATICA DI BASE |
Il computer e le sue componenti (schede,
periferiche, ecc.)
Supponiate
di voler acquistare un Personal Computer. Non dovrete andare molto lontano, i PC
si trovano quasi dovunque: nei negozi di informatica, in quelli di forniture per
ufficio, persino nei grandi magazzini e negli ipermercati. Quello però che
sconcerta sono le misteriose sigle
che accompagnano i vari modelli.
Oggi,
infatti, un Personal Computer multimediale avrà più o meno le seguenti
caratteristiche:
Pentium
II
Processor 333 Mhz.
Case
ATX Tower.
Maiboard
ATX, con Chipset 440 LX con AGP integrato.
Cache
512 Kb sincrona.
RAM
64 MB sincrone (SDRAM), espandibile a 384 MB.
HDD
da 8,4 GB Ultra DMA ATA 33 & FDD 3,5”.
Scheda
video ATI Xpert Rage Pro 8 MB AGP.
Supporto
USB.
Lettore
CD-ROM 32X
Scheda
audio 3D 16 bit‑stereo.
Tastiera
italiana 105 tasti per Windows 95.
Monitor
17” Dot Pitch 0,25; risoluzione max 1600 x 1200 a 75 Mhz.
Stampante
bubble jet colore in esacromia con tecnologia PhotoREt 5 ppm B/N 1,7 ppm a
colori.
Free
scan ad interfaccia parallela, trascinamento bidirezionale, risoluzione
600 x 600 dpi ottici, 4800 interpolati.
Se
non siete degli esperti la prima cosa che penserete è «ma e tutto
terribilmente complicato!». Infatti, nessun altro elettrodomestico o bene di
largo consumo costringe l'acquirente a destreggiarsi tra tanti acronimi e
numeri.
Niente
paura, però, questo testo vi aiuterà a svelare i piccoli ed i grandi misteri
del gergo informatico.
I
computer sono ormai dovunque. Il versatile chip
(*1) si è trovato un posto nelle nostre case,
nelle nostre scuole, nel nostro lavoro, nel nostro tempo Iibero.
Il
vocabolo, di origine inglese, indica oggi quello che più correttamente si
dovrebbe chiamare elaboratore elettronico digitale. L'aggettivo "elettronico" fa riferimento alla tecnologia
impiegata, mentre digitale è legato alla scelta di rappresentare le
informazioni mediante numeri. Ma è soprattutto il termine
"elaboratore" che meglio chiarisce
la caratteristica fondamentale di queste macchine: non tanto eseguire
calcoli, quanto operare trasformazioni sui dati. La lingua italiana consente di
tener conto di entrambi gli aspetti, disponendo sia del termine calcolatore
(diretta traduzione dell'inglese computer), sia dei termine "elaboratore", per indicare una
macchina che opera trasformazioni su dati non necessariamente numerici.
I
calcolatori elettronici venivano considerati nel passato come un unico apparato,
oggigiorno, invece, si pensa ad essi come ad una serie di componenti assemblati
assieme (hardware) (*2) che possono crescere
ed essere implementati nel tempo.
Le
funzioni da eseguire, i comandi operativi e la serie di dati sono racchiuse in
una serie di istruzioni elementari leggibili dal sistema che costituiscono
invece il corredo operativo dei computer (software).
Se
un giorno, il computer di cui disponiamo dovesse andarci stretto non è detto
che la soluzione sia necessariamente la sostituzione di tutta la macchina.
Infatti, per nostra fortuna, i PC hanno una struttura modulare che, nella
maggior parte dei casi, permette l'aggiunta
di nuovi dispositivi, o la sostituzione di quelli ormai obsoleti.
Possiamo,
ad esempio, incrementare la memoria RAM,
collegare un CD-ROM, un secondo hard disk,
inserire schede elettroniche ed in taluni casi, aggiornare il processore od anche la scheda madre.
(*1)Con
il termine Chip, letteralmente “sfogliatina di patate", vengono ormai
indicate le piastre di silicio sulla quali sono montati i circuiti elettronici,
elementi base dei computer, L'uso di soprannomi affettuosi divenuti poi veri e
propri nomi di componenti è
abbastanza diffuso, in informatica.
(*2) Il termine hardware, traducibile come "ferraglia” era il nome utilizzato dai rivenditori di articoli di ferramenta ed indica la parte "solida" cioè la struttura fisica come le schede ecc.
Senza
entrare troppo nel dettaglio diciamo
che l'operazione di potenziamento consta di due passi: installazione
dell'hardware ed installazione dei software di gestione.
La
prima fase consiste nell'impiantare fisicamente il nuovo dispositivo all'interno
dell'unità centrale e di collegarlo, correttamente, alla scheda madre. Ciò
comporta, necessariamente, l'apertura del case
o cabinet (il contenitore), per cui
l'operazione, sebbene semplice, richiede una minima esperienza ed è sempre bene
lasciarla a mani esperte, soprattutto se non si è mai visto farla. Se si vuole
inserire una nuova scheda (quella audio, o una SCSI, un modem, o per la rete),
occorre individuare gli appositi connettori sulla mother board (scheda madre).
Li riconoscerete subito perché sono
stretti e lunghi ed in loro corrispondenza sul case ci sono delle sbarrette
rimovibili, che servono per il collegamento a dispositivi esterni (ad esempio le
casse e il microfono nel caso della scheda audio).
Se
invece si vuole incrementare la RAM (la memoria), acquistando altre SIMM.
(Single In‑line Memory Module), che è il nome, dei moduli di memoria,
cercherete sulla scheda madre gli slot (connettori)
predisposti ad ospitarli. In questo caso dovrete fare attenzione alle velocità
di accesso, altrimenti potreste avere grossi problemi.
La
seconda fase consiste nell'installare i driver di gestione (Software,
cioè programmi). In pratica il sistema operativo deve essere informato della
presenza del nuovo elemento, fornendogli tutte le notizie per poterlo
utilizzare. In genere, soprattutto quando ci sono diversi dispositivi di
espansione già installati, si possono verificare dei conflitti interni. In
pratica il processore non sa bene
quali dati gestire e quindi segnala un errore. Bisogna dire che sono stati
enormi gli sforzi dei produttori rivolti alla semplificazione delle operazioni
di espansione, (in modo da renderle possibili a tutti) giungendo al cosiddetto
“plug and play", che
significa “installa e utilizza". Questa filosofia ha costituito la
scommessa su cui ha investito anche la Microsoft per il sistema operativo
Windows 95. Purtroppo sono tanti e tanti i costruttori e gli standard che ancora
oggi il "plug and play" è piuttosto lontano da essere una realtà.
Sebbene
i PC di oggi abbiano più o meno le stesse specifiche, esistono comunque alcune
differenze significative che occorre sapere. Alcuni PC, ad esempio, offrono più
spazio di altri per le espansioni (slot).
Un
buon Personal Computer dovrebbe avere almeno tre slot liberi dove inserire le
schede di espansione ed un vano vuoto per un nuovo drive.
Per
sapere quanti slot di espansione sono disponibili nel vostro computer, basta
guardare la parte posteriore dei PC (Personal
Computer). Il numero di barrette di metallo senza alcun connettore,
indica generalmente il numero degli slot liberi.